Panna Cotta “Light”

panna-cotta-light

La panna cotta che facciamo oggi è una versione più light della solita ricetta perchè c’è una parte di panna ed un di latte. Nella ricetta classica si utilizza solo la panna.
Il sapore è meno corposo ma non vuol dire che sia cattivo, anzi è molto buona e nel frattempo si può risparmiare qualche caloria per poi riprenderle con la Nutella! 😉

Il procedimento è veramente semplice ed è perfetta come dessert per una cena tra amici e se decorata a puntino farà un figurone.

INGREDIENTI:
250 ml Panna Liquida fresca
250 ml Latte Intero
4 Fogli di Colla di Pesce
100 gr Zucchero semolato

Caramello o Nutella per la decorazione

PREPARAZIONE:
Mettere i fogli di colla di pesce ad ammollare in acqua fredda (ricordatevi di immergerne uno per volta altrimenti formeranno un ammasso molliccio).
Intanto mettere sul fuoco un pentolino con panna, latte e zucchero. Ogni tanto girare per accertarsi che non si attacchi nulla.

Dopo qualche minuto comincerà a bollire, fate prendere il bollore per 5 minuti e chiudete il gas.

Prendere i fogli di gelatina, strizzarli per bene ed unirli alla panna mescolando per bene con una frusta in modo che i fogli si sciolgano completamente.

La ricetta è finita!

Adesso potete scegliere se mettere il tutto in tanti piccoli stampini (circa 8) o uno stampo unico grande.
Io

ho usato uno stampo in silicone della raccolta “Forno e Fantasia”, che mi ha agevolato moltissimo il capovolgimento della panna cotta.

Bisogna lascare in frigo per almeno 3 ore.

panna-cotta

La panna cotta può essere ricoperta di caramello o con della Nutella o delle salsine ai frutti rossi o lamponi, questo sta a voi scegliere.

cooking tip: Se avete molti invitati “improvvisi” e non avete abbastanza panna, usate uno stampo unico per ottenere una panna cotta da tagliare in tante fettine quanti sono gli ospiti!

Difficoltà: 1/5

 

Cheese Cake Yogurt e Panna

Cheese Cake Yogurt color

INGREDIENTI:
250 gr Biscotti frollini tipo macine
200 gr Panna Fresca da montare
600 gr Yogurt magro Bianco
100 gr Zucchero
2 cucc. Latte
3 fogli Colla di Pesce
125 gr Burro
Frutta a piacere per la copertura

PREPARAZIONE
Iniziare a sbriciolare i biscotti ed unire il burro per creare una pallina omogenea. Questa operazione può essere fatta anche nel mixer per velocizzare la preparazione.
In una teglia rotonda con pareti apribili disporre sulla base un foglio di carta forno e poi stendere l’impasto di biscotti e burro. Potete decidere se fermarsi un pò prima del bordo per “nascondere” la parte di biscotto o se arrivare al bordo della teglia.

Lasciare la teglia in frigo a riposare in modo che la base si solidifichi.

Cheese Cake Yogurt Panna

Preparare la crema:
Mettere ad ammorbidire i fogli di gelatina nell’acqua.
Strizzarli e sciogliere nel latte caldo.

Cokking Tips: Per non farli attaccare tra loro, immergere nell’acqua un foglio alla volta e bagnarlo da entrambe le parti

Mescolare in una ciotola, lo yogurt con lo zucchero ed aggiungere il latte e la gelatina.
Montare la panna (fredda di frigo) ed amalgamare al composto di yogurt.
Versare il tutto sopra la base di biscotti e mettere in frigo per 3 ore.

Come decorazione possiamo usare della frutta fresca tagliata a pezzetti e ciuffi di panna oppure preparare un topping di fragole e lamponi.

Difficoltà: 1/5

Immagine

Tazze & Design

Post completamente fotografico e diverso dal solito.

Si parla di tazze…
Guardate cosa ho scovato tra Pinterest e Fancy
Il design entra anche in cucina ed una semplice tazza da tè o caffè diventa un’opera d’arte. Alcune non saranno proprio comodissime da usare ma sono Belle!

Cliccate su una delle immagini per far partire lo slide show.

 

 

Super fast Cake con Fragole e Crema Pasticcera

Torta Fragole Panna#3INGREDIENTI:
Base di Pan di Spagna (Lidl)
Panna Spray
300 gr Fragole fresche

Per la Crema Pasticciera:
125 ml Latte
4 Tuorli
4 cucchiai di Zucchero
Scorza di 1 Limone
100 gr Farina 00

PREPARAZIONE:
Questo dolce è super veloce, adatto per le emergenze!
Basta comprare una base di Pan di Spagna già pronta, io l’ho trovata al Lidl, e farcirla come più ci piace. A differenza delle altre basi in pan di spagna provate, questa non sa di plastica, è dolce e molto buona.
Tagliamo le fragole in 4 spicchi e mettiamole in una ciotola con zucchero e limone.
Prepariamo la crema pasticciera come ormai sappiamo (altrimenti guarda nella sezione “basi” del blog) e lasciamola raffreddare.
Nel frattempo le fragole avranno fatto il loro succo insieme al limone.
Prendere la base del dolce e porla sopra un piatto da portata o su di un’alzatina.
Bagnare tutta la base con il succo delle fragole aiutandosi con un pennello in silicone.
Versare la crema sulla base e disporre le fragole tagliate come più ci piace.
Con della panna montata spray creare dei ciuffetti tutto intono al perimetro della base.

Torta Fragole Panna#1
Il dolce è pronto, in 5 minuti si prepara!
Naturalmente il pan di spagna può essere fatto in casa e la panna può essere comprata fresca e montata sul momento, ma in caso di urgenza questa è un’alternativa validissima!

Difficoltà: 1/5

Arte e Cucina Molecolare

Il connubio Arte e Cucina continua.
Questa volta è il turno della cucina molecolare dello Chef  Ettore Bocchia e dello scultore catalano Claudi Casanovas.

I loro estri si uniscono nella mostra inaugurata il 28 Febbraio a Milano “Terra Molecolare – Sculture

Officine Saffi Ceramic Arts Gallery inaugura il nuovo ciclo espositivo con la prima personale italiana del grande artista catalano.

Genio della terra, Casanovas dialoga con la materia mirando a trasfigurarne i caratteri più epidermici, fino a restituirla mediante la durezza della roccia, quasi fosse la sostanza primaria della realtà. Si tratta di un procedimento lirico che muove da un approccio scientifico e che si potrebbe definire “molecolare” grazie all’uso di metodi sperimentali sofisticati, come il congelamento in grandi celle frigorifere di veri e propri blocchi di argilla.

L’esposizione ripercorre l’intero excursus artistico di Casanovas: dai piccoli pezzi – “crateri”, ciotole e urne – in cui è ancora leggibile la memoria della terra, quando nelle cave viene lavorata attraverso l’uso di eliche, sino ad arrivare ai monumentali Blocs, tonnellate di terra congelata, lasciata cadere al suolo e poi fissata nella cottura al forno per rendere la forma definitiva.
Ne risultano delle ipnotiche concrezioni terrose che simulano (in)volontariamente delle formazioni geologiche naturali.
Un processo accurato che parte dall’interno della materia per compiersi all’esterno, una ricerca sui generis in cui secondo lo stesso artista “l’interno è uguale all’esterno”, in cui “dentro non c’è niente e fuori non c’è niente, dentro c’è tutto e fuori c’è tutto”.

La mostra sarà aperta fino al 28 Aprile 2013 in Via A. Saffi 7, Milano presso le Officine Saffi,  Ceramic Arts Gallery.

Tel:+39 02 36 68 5696
Mail: info@officinesaffi.com
Orari di apertura: dal Lunedì al Venerdì 10.00 – 19.00, Sabato 11.00 – 18.00

Se capitate da quelle parti non perdetevela e per chi è di Milano… Obbligatorio andare!

Vi lascio con qualche nota biografica dell’arista spagnolo e del nostro Chef:

Claudi Casanovas è nato a Barcellona nel 1956.
Dopo un’iniziale formazione teatrale, influenzato dal nonno paterno, scultore, e da quello materno, laccatore, si avvicina al mondo della ceramica frequentando lo studio del maestro Marià Oliveras e la scuola municipale di Belle Arti di Olot dove si trasferisce con la famiglia 1959.
Continua poi la sua formazione nello studio dell’artista Joan Carrillo e successivamente in quello di Jaume Told e Kim Montsalvatge. Nel 1976 partecipa alla fondazione della Cooperative Coure, gruppo che organizza, tra le altre attività, “Estate Giappone 86” uno scambio di residenza con alcuni ceramisti giapponesi. In tale occasione conosce Rioji Koie con il quale mantiene nel corso della sua carriera una stretta relazione professionale.
Nel 1992 ottiene il primo premio al concorso internazionale di Mino, in Giappone, e nel 2004 realizza su incarico del comune di Olot il monumento “Ai caduti” in memoria delle vittime del franchismo. Ha esposto in numerosi musei del mondo, tra cui il Museo Romano di Nyon in Svizzera e il Museo d’Arte Contemporanea di Oostende in Belgio, e dal 1988 le sue opere vengono presentate regolarmente alla Galleria Besson di Londra. 

Ettore Bocchia:
Executive Chef del Grand Hotel Villa Serbelloni e consulente Costa Crociere, è lo chef fondatore della Cucina Molecolare Italiana.
Crea infatti nel 2002 con la collaborazione di Davide Cassi, un menù che esalta particolarmente sapori e consistenze grazie a tecniche e ricette nuove, applicando teorie scientifiche.
Nascono la Pasta alla lecitina di soia, che offre il piacere della pasta fresca all’uovo senza controindicazioni per chi ha problemi di colesterolo; il rombo fritto in una miscela di zuccheri fusi la cui viscosità preserva succhi ed aromi del pesce lasciandoli inalterati; il gelato raffreddato con azoto liquido, che permette di assaporare dal primo all’ultimo cucchiaino perché non congela la bocca, senza dover far uso di anti-congelanti, purtroppo molto diffusi.
A base di ingredienti rigorosamente naturali, la sua cucina viene richiesta in tutto il mondo, dai comitati scientifici più prestigiosi come il Festival della scienza di Genova, il Physics on Stage di Estec, o più recentemente il CERN di Ginevra. Le sue conoscenze vengono anche sfruttate da imprese alimentari per ottimizzare gusto e texture di alcuni prodotti. Inoltre, per le sue conoscenze di organizzazione del lavoro in cucina e della concezione di cucine efficienti è richiesto da Ikea per un seminario. Collabora con l’Università di Ferrara e pubblica con Vincenzo Brandolini (professore di Chimica Alimentare) una serie inedita di applicazioni dell’inulina in cucina.

Ettore_Bocchia_Cucina_Molecolare

 

Abbiamo RISO per una cosa seria

Un post diverso da tutti gli altri. Vi chiedo di condividerlo con quante più persone potete.

Vi stò parlando di un’iniziativa benefica volta alla raccolta di fondi per progetti reali in Albania, Bangladesh, Burkina Faso, Burundi, Ciad, Ecuador, Guinea Conakry, Guinea Bissau, Kenia, Madagascar, Mozambico Nigeria, Perù, Rep.Dem del Congo, Rwanda, Senegal, Sierra Leone, Tanzania, Uganda e Venezuela.

Ile 5 Maggio 2013 nelle piazze italiane saranno vendute delle confezioni da 1 Kg di riso “Thai Parboiled” prodotto dalla Cooperativa thailandese Sarapi-Chok Chai del commercio equo e solidale e certificato Fairtrade, al fine del miglioramento delle condizioni di vita dei piccoli agricoltori e delle loro famiglie. Abbiamo riso per una cosa Seria
Il tutto nell’obiettivo di offrire ai consumatori un prodotto che è “giusto e buono”: un prodotto di alta qualità che è gustoso, senza alcun impatto sul clima, eco- friendly e vantaggioso per gli agricoltori che lo producono.
La prima edizione dell’iniziativa risale al 2003, e vi lascio un pò di numeri delle scorse due edizioni:
2011:

  • Riso distribuito: 111.000 Kg
  • Postazioni allestite: 800
  • Volontari coinvolti: 3200
  •  Totale raccolto: 555.000 €
  •  Totale devoluto ai progetti: 305.250 €
  • Progetti finanziati: 23

2012:

  • Riso distribuito: 109.929 kg
  • Postazioni allestite: 908
  • Volontari coinvolti: 3322
  • Totale raccolto: 549.645 €
  • Totale devoluto ai progetti: 285.816 €
  • Progetti finanziati: 24

L’obbiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, alla sovranità alimentare, come unica risorsa per arrestare il numero sempre crescente di persone che soffrono la fame in tutto il modo e di sostenere la cooperazione allo sviluppo finanziando più di 20 progetti di ONG italiane federate dalla FOCSIV.
I destinatari del ricavato sono i 3400 agricoltori della Cooperativa Sarapi-Chok Chai e i 20 progetti di diritto al cibo nei Paesi del Sud del Mondo sostenuti dalla campagna FOCSIV.

Qui trovate la pagina Facebook e potete twittare l’iniziativa con l’hashtag #abbiamoRISOperunacosaseria

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Tartare di Spigola ft. “Cruda&Crudo”

Oggi su Dolci Follie una ricetta presa dall’e-book di Edoardo Fraioli: “Cruda & Crudo”
Nel libro di parla di “crudità” abbinate con la Birra. Oltre alle ricette troverete spiegate le caratteristiche di ogni birra e i relativi abbinamenti con i piatti.

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INGREDIENTI:
600/700 gr di filetto di spigola del mediterraneo (zona FAO 37)
2 pesche noci
1 pesca percoca
un ciuffo di aneto
1 cucchiaio di semi di finocchio
1 lime
sale rosa dell’Himalaya
pepe nero macinato fresco
pepe rosa

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PREPARAZIONE:
Passate alla vostra pescheria d fiducia, perché il pesce di questa semplice ricetta è indispensabile che sia freschissimo.
Mentre vi fate sfilettare la spigola dalla signora della pescheria andate al banco della frutta e scegliete delle pesche abbastanza mature (un trucco per farle maturare in fretta? Mettetele in una busta di carta con 3 o 4 banane per un giorno. Vedrete il risultato).

Fatevi dare un finocchio, con un bel ciuffo verde, che userete sminuzzato.

Tornate a prendere la spigola e a casa tagliate le pesche e il pesce a dadini.
Aggiungete il succo di lime, i semi di finocchio e l’aneto, insaporendo con sale e pepe.

Riponete in frigo per 30 min.

Servite ben freddo impiattando con un coppapasta, guarnite con qualche bacca di pepe rosa e un filo d’olio extravergine d’oliva.

 

LE BIRRE ABBINATE:

Lemon Ale

Volume alcolico 5,5%

Birra italiana del birrificio KARMA (CE). Chiara di alta fermentazione a base di malto d’orzo e di se- gale, con una decisa speziatura di coriandolo e agrumi di Sorrento. Schiuma candida e persisten- te, aspetto velato tipico dello stile blanche belga (www.birrakarma.com/).

La Trappe Witte Trappist

Volume alcolico 5,5%

Birra olandese del Brewery Koningshoeven unica birra trappista blanche. E’ una non filtrata e rifer- mentata in bottiglia. I suoi profumi delicati si sentono appena stappata, il limone spadroneggia an- che se non è tra i suoi ingredienti in quanto l’unico agrume presente è l’arancia con le sue scorze (www.latrappe.nl).

Saison d’erpe-mere

Volume alcolico 6,5%

Birra belga la prima birra prodotta dalla Glazen Toren, con ingredienti accuratamente scelti: acqua proveniente da un profondo pozzo artesianoche si trova proprio sotto la fabbrica. Al palato offre una sensazione gradevolmente dolce di agrumi (limone) all’inizio, con un finale molto luppolato (www.glazentoren.be).

 

Questo è solo un assaggio delle ricette contenute nel libro.

Se siete curiosi vi lascio i link da cui potete scaricare le varie versioni iPad, Kindle e Google Play

 

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Torta al Maraschino ft. “Forno e Fantasia”

Oggi facciamo una torta classica, di quelle che sono buone anche da crude che ti fanno lasciare un pò d’impasto nella zuppiera per mangiarlo così…

La ricetta prevede l’uso del liquore ma può essere sostituito con uno sciroppo oppure non usarlo affatto e guarnire la torta con della semplice crema pasticciera o marmellata.

Torta Maraschino#4

COOKING TIP: La cottura risulta più “comoda” con uno stampo in silicone, così non rischiamo di farlo attaccare e di romperlo. Io ho utilizzato uno stampo a bordi alti per farvi vedere che anche per dolci “sottili” l’operazione di togliere il dolce dallo stampo risulta facilissima.

Le dosi possono essere raddoppiate per ottenere un dolce più spesso e poter creare più strati di ripieno.

forno_e_fantasia_dolci_follie

INGREDIENTI:

Per l’impasto:
2 Uova
2 cucc. di acqua calda
60 gr Zucchero semolato
1 presa di Sale
50 gr Farina 00
37 gr Fecola di Patate
Scorza di 1 Limone

Per il ripieno:
1/2 bicchiere di Latte
1 Tuorlo
33 gr Zucchero semolato
5 gr Fecola di Patate
2 bicchierini di Maraschino
50 gr Burro
25 gr Zucchero a Velo

2 bicchierini di Maraschino per inzuppare

PREPARAZIONE:
Lavorare i tuorli con lo zucchero, il sale e la buccia del limone. Montare a neve gli albumi ed unirli alla crema preparata prima ed incorporare la farina e la fecola già mescolate insieme.
Amalgamare bene tutto e versare nello stampo in silicone (non ci sarà bisogno di ungerlo, visto che il silicone non fa “attaccare” gli impasti)
Infornare nel forno preriscaldato per 30 minuti a 180° (non ventilato) sul ripiano più basso del forno.

torta_maraschino_stampo_silicone

Ripieno:
Far bollire il latte con lo zucchero. Unire la fecola precedentemente stemperata con dell’acqua fredda. Togliere il pentolino dal fuoco e unire il tuorlo mescolato al maraschino.
Far raffreddare la crema facendo attenzione a non far formare la pellicola superficiale (mescolare ogni tanto)

Montare il burro con lo zucchero a velo ed unirvi un pò per volta la crema raffreddata.

Torta Maraschino#2

Quando la torta sarà cotta, lasciarla raffreddare, toglierla dallo stampo e dividerla in due strati (se raddoppierete le dosi gli strati potranno esser 3!)
Bagnare con il liquore le superfici interne dei due strati aiutandosi con un pennello in silicone (migliore di quelli in setole perchè più facile da pulire)
Spalmare la crema sullo strato bagnato e richiudere il dolce.

Torta Maraschino#3

COOKING TIP: Se vi avanza un pò di crema potete scaldarla al momento di servire il dolce e metterne un po’  sulle fette già tagliate

Torta Maraschino#5

Cospargere di zucchero a velo o preparare una semplice glassa con 250 gr di zucchero a velo, un albume e del maraschino

Difficoltà: 4/5

Disclaimer: Lo stampo utilizzato è della raccolta “Forno e Fantasia”, inviatomi a titolo dimostrativo. 
Non sono stata pagata per pubblicizzare il prodotto ed esprimere pareri positivi

 

Progetto Cibo_La forma del Gusto

Il Cibo diventa Arte al MART di Rovereto

“PROGETTO CIBO. LA FORMA DEL GUSTO”
si chiama così la mostra inaugurata il 9 febbraio al Museo di Arte contemporanea di Rovereto (Tn) aperta sino al 2 Giugno 2013.

Progetto Cibo_La forma del Gusto

Sono molti i nomi illustri partecipanti. Dal mondo del Design e dell’Architettura spiccano Enrico Azzimonti, Bompas&Parr, Achille Castiglioni, Lorenzo Damiani, FormaFantasma, Giorgetto Giugiaro, Marti Guixé, Giulio Iachetti, Alessandro Mendini, Alkesh Parmar, Gaetano Pesce, Diego Ramos, Philippe Starck e dai “fornelli” arrivano chef come Gualtiero Marchesi, Bruno Barbieri, Massimo Bottura, Antonio Canavacciuolo, Carlo Cracco,Daniel Facen, Davide Oldani, Davide Scabin.

Le sezioni della mostra si aprono con “Il Cibo Anonimo” dove si mostra come dietro ingredienti e piatti semplici si celino grandi idee progettuali, si continua con “Forma come funzione”, la “Forma come decorazione” e il “Cibo come materia”.

St Paul Cathedral-Bompass Parr

Nascono dalle mani del “Food Architects” la “Penna edibile” di Martì Guixè, il “Golosimetro” di cioccolato di Paolo Ulian e lo “Sugar Spoon” di Marije Vogelzang. Nella mostra si potranno ammirare anche le gelatine di Bompass & Parr che riproducano la Cattedrale di St Paul di Londra, la “Bread Palette” di Ryohei Yoshiyuki o lo “Speculoos” di Delphine Huguet, biscotto ergonomico alla tazzina da caffè.

Delphine Huguet 2009 Biscotti ergonomici

Oggetti di design realizzati con materiali alimentari: cioccolato per i gioielli di Barbara Uderzo, i servizi da tavola di pane di FormaFantasma o il “Decafè” di Raúl Laurí Pla, la  calcolatrice fatta di cioccolato “Cioccolator” di Alessandro Mendini e  i “Popsicles” di Putput  (spugne sagomate come ghiaccioli).

Barbara Uderzo-Bijoux chocolat 2004

 

Oltre all’esposizione, molte iniziative collaterali. Dal 13 Febbraio si inizia con Gualtiero Marchesi il “Mart Cooking”, serate dedicate allo show-cooking nelle sale del museo.
Lo show seguirà con altri chef di livello internazionale fino al 22 Maggio.

Progetto Cibo. La forma del gusto
Mart Rovereto
corso Bettini 43
Rovereto (TN)
9 febbraio – 2 giugno
Sito Web MART

 

(fonte immagini: http://pinterest.com/martmuseum/progetto-cibo/ )